Nuovo articolo di Luciano Pignataro.

Vini Azienda Vitivinicola Marulli – Nuove annate

Ecco qua una piccola azienda vitivinicola salentina che produce vini territoriali davvero eccellenti, quella di Vito Marulli di Copertino. Personalmente ne ho tastato il polso a più riprese, certificando l’ottima e costante performance soprattutto a Radici del Sud. Il vitigno principe, quello più impiegato e che dà sempre grandi soddisfazioni, è il locale Negroamaro nella doppia veste di rosso e rosato.

E cominciamo proprio con quest’ultima etichetta: Tenuta Paraida Rosato Copertino Dop 2019. Negroamaro in purezza. Contatto pellicolare per 6-7 ore. Maturazione in acciaio per tre mesi e poi elevazione in vetro. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 10,00, un vero regalo, se si pensa che questo vino ha vinto a Radici nella sua categoria di appartenenza nelle edizioni 2014 e 2015 con i millesimi 2013 e 2014, più altri prestigiosi premi conseguiti in giro per il mondo.

Colore rosato cerasuolo carico e brillante, come si usa in larga parte nel Salento. Timbro aromatico dotato di un espressivo pot pourri di leggiadri e corroboranti profumi, che in primis ricordano la tipica e territoriale ciliegia ferrovia e poi la fragola, la melagrana, il pompelmo e la mela cotogna. In appresso si percepiscono intrecci odorosi di sambuco, geranio, rosa canina, erbe officinali e zenzero. Freschezza inarrivabile in bocca, subito seguita da connotazioni morbide, affusolate, eleganti, delicate, sapide e suadenti. Ma il vino denota anche grande personalità, carattere, sostanza, rotondità, polposità, struttura, linearità, grazia ed un’ottima complessità gustativa, per un palato in perfetta tensione, voluttuoso, seducente e scorrevole. Affondo finale segnato da un’insondabile profondità e dinamicità. Su piatti di mare e tagliere di salumi e formaggi non troppo stagionati.

Malassiso Copertino Rosso Riserva Dop 2016. Si tratta di un vino speciale, forte di un blend di Negroamaro al 70% e saldo di Montepulciano, con le uve raccolte leggermente surmature sulla pianta. Un anno in vasche di cemento ed uguale periodo trascorso sia in barriques e sia e in vetro. Tasso alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 32,00 euro.

Avviluppato di splendore il bel colore rosso rubino carico nel bicchiere. Bouquet intensamente e variegatamente profumato di marasca, susina, mandorla amara, violetta, cannella, noce moscata, pepe nero, liquirizia, tabacco e cuoio. Toni sapidi e minerali. Accenno tostato. Sulla lingua plana un sorso subito caldo, ma qui il ruolo dell’alcol si integra a meraviglia nella parte, senza intaccare l’ottima freschezza del frutto, che non risente affatto della tardata raccolta. Appeal lussurioso, complesso, dinamico, arioso e ben ritmato. Tannini nobili ed impagabili. Palato sapientemente ricamato e seducente. Chiusura voluttuosa e persistente. Versatile l’abbinamento: carni rosse e formaggi, ma anche una bella zuppa di pesce alla gallipolina ci sta proprio bene.

Menone Negroamaro Salento Igp 2015. Negroamaro al 100%. Affinamento per tre anni in vasche di cemento e poi elevazione in boccia. Niente filtrazione, il vino viene semplicemente decantato in modo naturale. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 25,00 euro.

Anche il Menone Negroamaro, come il rosato Tenuta Paraida, è risultato vincitore univoco per entrambe le giurie di Radici del Sud nel 2017, con l’annata 2012.

Veste cromatica segnata da un colore rosso rubino scintillante. Spettro aromatico di grande rilievo olfattivo, che elargisce al naso copiose scorte fruttate di ribes, mirtillo, amarena, prugna e scorza d’arancia, intersecate a voluttuosi svolazzi floreali di rosa appassita ed intriso poi di gradevoli credenziali vegetali. Impronta genuinamente speziata. Sorso vigoroso e vibrante di energia e poi anche voluminoso, centrato, integro, sontuoso, calibrato e materico. Lama di elevata acidità. Strabiliante la percezione tattile così calda, carnosa, austera, profonda, vitale, polposa e terrosa. Tessitura tannica morbidamente e piacevolmente affusolata. Toni evoluti finemente ricamati. L’accelerazione palatale alimenta un’indole sensuale, densa, intrigante, raffinata e reattiva. Serbevolezza tutta ancora da scoprire. Retroaroma persistente ed edonistico di un vino territoriale da antologia, sicuramente tra i migliori della sua tipologia. Da sposare ad un piatto di pasta al ragù, carni alla brace e formaggi a pasta dura.

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